Bere o affogare? Meglio allenarsi (nel modo giusto)
Sink or swim, o la va o la spacca, per molti è così, ma non per tutti. Ci sono quelli come Laura Vann LaRusso, Formatrice e docente di inglese come L2, e Coach aziendale, che ricorda come la sua generazione “non credesse nelle lezioni di nuoto”, e venisse buttata in acqua senza tante cerimonie né allenamento propedeutico, pratico.
“Growing up, my generation did not believe in “swimming lessons.” No, instead we were thrown into the middle of a pool or ocean, and we were told to ‘sink or swim’. I swallowed tons of water in the pool and developed a serious fear of the ocean that has stayed with me to this day.”
La paura dell’acqua alta, dell’oceano, è simile – per molti – alla paura di parlare l’inglese. Per tante persone rimane un’attività che continua a generare un vero e proprio panico: di non essere compresi o di non comprendere, di affogare nella propria mancanza di parole (ovvero nell’incapacità di usare quelle giuste.).
Io lo ricordo ancora il mio primo lancio nella vasca grande, l’acqua stecchita, e dopo due settimane di esercizi affrettati su come prendere aria e battere le gambe, il lancio nel buio. Sink or swim!
Il metodo Sink or Swim, bere o affogare, è ampiamente diffuso nelle aziende ( e nelle scuole) , e si contrappone al ben più empatico ed efficace Learning by Doing, apprendere facendo. Nel primo, fa notare Jeremias Ramos, CPA, tutta la responsabilità del fallimento ricade sull’apprendente; nel secondo sul coach. Se una squadra di alto livello perde, il primo a essere licenzato è l’allenatore.
Mi ci sarebbero voluti un po’ di annetti prima di familiarizzare con le giuste strategie in acqua. Prima di avere qualcuno che empatizzasse con i miei timori, e da pari a pari condividesse strategie, trucchi, consigli, ma soprattutto che fornisse adeguato allenamento sul campo.
Una comunicazione efficace è come la conquista di uno stile in acqua, ci ricorda Laura Vann: si acquisisce solo con costante allenamento supportato dalle giuste strategie, che solo un allenatore competente è in grado di fornire. Una comunicazione efficace non si apprende sulla carta, non si impara (solo) con le regole, specie se quando le infrangi sei oggetto di voto o giudizio negativo.
When you communicate in English, you feel like you are drowning in your need to be perfect.
Le competenze in una lingua straniera si acquisiscono attraverso la pratica, l’osservazione e la determinazione ad andare avanti, dopo aver imparato a stare a galla. Due i nemici principali: il giudizio e la pretesa di correttezza assoluta.
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Fonti:
https://www.linkedin.com/pulse/improving-your-communication-skills-english-like-how-vann-la-russo/
https://thedailycpa.com/author/jeremiasramoscpa/
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