MULTIMEDIALITA’ come ambiente di apprendimento

La riforma scolastica propone l’insegnamento-apprendimento della lingua inglese non solo come oggetto di studio, ma soprattutto come mezzo per comunicare con spontaneità e naturalezza durante le varie attività.
L’alfabetizzazione della lingua inglese si identifica dunque come
*ambiente di apprendimento* prima che come un oggetto di studio.
(A cosa mi serve studiare una lista di parole se poi non vengo messo in condizioni di utilizzarla?)
È importante che il bambino percepisca la lingua come un mezzo per esprimersi e interpretare il reale (e il virtuale), non un qualcosa a parte all’interno di un piano di studi né qualcosa da manipolare astrattamente.

L’ambiente di apprendimento oggi non coincide più, come nella concezione tradizionale, con lo spazio fisico dell’aula (banchi, sedie, cattedra, lavagna, ecc.) in cui c’è un soggetto che trasmette conoscenze ed altri che le immagazzinano; il vero apprendimento è quello che l’alunno si costruisce e non quello che incamera come in una fotocopia.

Pertanto dobbiamo prendere in considerazione tutti gli altri fattori che intervengono in un processo di apprendimento: l’insegnante, i compagni, gli strumenti, le relazioni interpersonali e affettive, uno spazio accogliente, caldo, curato, uno stile educativo improntato all’ascolto, alla cooperazione, alla fiducia.

Ma che cosa si intende per *ambiente di apprendimento*?

Un ambiente d’apprendimento è uno *spazio* – non necessariamente fisico – composto dal soggetto che apprende e dal *luogo* in cui esso agisce, usa strumenti, raccoglie e interpreta informazioni, interagisce con altre persone (Wilson, 1996).

E quale ambiente di apprendimento si configura oggi maggiormente con quello della multimedialità?

Utilizzare gli strumenti e i linguaggi multimediali a scuola significa assumerli non come veicoli ma come ambienti di apprendimento del sapere, saper fare, saper essere e sentire. Non solo dunque come semplici macchine o veicoli neutri per trasmettere qualcosa, ma come prolungamenti delle facoltà conoscitive, di una nuova forma mentis reticolare, e non come in passato, lineare.

La scuola ha il compito di educare all’uso della  multimedialità, ambiente di apprendimento per eccellenza.

*(Diana Saccardo, MIUR Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici)
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