Quale futuro?
Quale futuro? Ce ne sono troppi. I am flying to Las Vegas significa che lo sto facendo, se ci aggiungo fra un’ora, ci sono quasi arrivata, presente e futuro coincidono, niente può mettere in dubbio la cosa, salvo un errore del pilota al momento dell’atterraggio.
Volo US Airways 430 da Philadelphia per Las Vegas. Il comandante del Boeing ci sta informando che sarà a bit bumpy per via di uno scontro fra aria calda in provenienza da Sud e aria fredda in provenienza da Nord. A giudicare dalla pronuncia etilica c’è di che stare allegri. Le frasi mi arrivano smozzicate e non riesco a capire tutto.
Quanti gradi ha detto..?
Un enorme serpente rosso si snoda e gioca fra le montagne che sembrano disegnate da Missoni, scava e curva a destra e poi a sinistra, gira su se stesso e non si ferma, dalla fatica gli sono spuntati un sacco di capillari come alle gambe di Bettsie, l’arzilla nonnina seduta al mio fianco: due carte geografiche di fiumi e affluenti di vario colore che sfumano dal blu al viola, screziate da pagliuzze verdastre, sanguinelle, come lo potrei tradurre? Continua a sferruzzare, mentre il fiume sotto di noi scava e pasticcia con una distesa sabbiosa, uno spettacolo mai visto. Comincio ad eccitarmi e non vedo l’ora di scendere. Poche miglia al destino finale. Allacciarsi le cinture, incrociare le dita e sperare in dio. Sperare che il mio Gringo sia gia’ lì che mi aspetta, magari con un bel bouquet di rose rosse in mano – di certo ce l’ha, sono sicura che ce l’avrà.
E se non ce l’ha?
Oh, yes, I am sure he will.
Will: ausiliare del futuro semplice. In inglese significa anche Volontà. Quella maledetta da Schopenhauer che ci metta una vita ad affermarsi, poi si nega e buonanotte ai suonatori. E quanto più è perfetto il suo fenomeno, tanto più è manifesto il soffrire… Tanto più i mei studenti andavano in crisi. Perennemente indecisi fra il futuro con “will” e il più terrigno “be going to”. O devo usare il presente progressivo?
Io insistevo sulla fondamentale differenza che il primo era connotato di implicazioni più metafisiche, distaccate dalla realtà quotidiana in cui occorre concretamente fare qualcosa. Will si coniuga con la speranza, con il desiderio, con la promessa, con il timore e la paura, sì, ma anche con la smisurata fiducia in un futuro ottimistico: I will be happy! Ma l’ottimismo spesso non basta e will non dà garanzie. Occorrono piani concreti perché un progetto si realizzi. Sforzi immani per trasformare una semplice volontà, anche la più ardente, in un solido presente progressivo.
I am flying to Las Vegas …
[Dal mio romanzo Lezioni di Far West, Stampa indipendente]
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